Rassegna Stampa di Martedì, 1 Luglio , 2025
Dipendente e Ad: per i giudici la compatibilità va dimostrata |
Argomento: |
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Autore: |
Giampiero Falasca
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Fonte: |
Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 18
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Sono sempre più numerosi i casi nelle società di capitali di soggetti che rivestono contemporaneamente il ruolo di dirigente con contratto di lavoro subordinato e quello di amministratore, in particolare come amministratore delegato o presidente del consiglio di amministrazione. Questa sovrapposizione, però, pone questioni giuridiche delicate: non è automaticamente ammessa, ma deve essere dimostrata caso per caso. L’amministratore ha un rapporto organico con la società, privo di subordinazione, a differenza del dirigente. La Cassazione ha ammesso la compatibilità solo se le mansioni dirigenziali sono distinte e il soggetto è realmente subordinato a un organo superiore. L’Inps ha ribadito che, in assenza di effettivo controllo, il rapporto subordinato non è valido. È esclusa ogni compatibilità se l’amministratore ha pieni poteri, come nel caso del presidente del CdA. Serve quindi una separazione chiara, sia formale che sostanziale, altrimenti il rischio è la riqualificazione del rapporto con gravi conseguenze fiscali e previdenziali.
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